Sono solo parole?

donne1 Mi chiamano con tutti i nomi
Tutti quelli che mi hanno dato
ma nel profondo sono libera, orgogliosa e canto
mi chiamano con tutti i nomi
con tutti quelli che mi hanno dato
e per sempre sarò libera, e orgogliosa canto!”

Francesca, Elena, Maria, Rosa….Sono solo alcuni dei nomi di donne che hanno trovato la morte per mano di chi diceva di amarle. In particolare un nome ha scosso la coscienza di molti di noi e ha segnato uno spartiacque tra il prima e il dopo: Giulia, colei che poteva essere figlia, sorella, amica di ognuno di noi.

Un omicidio tanto efferato che ha avuto nonostante tutto, il risvolto positivo di far indignare l’Italia intera e davanti al quale anche la comunità dell’Istituto Kennedy, in tutte le sue componenti, ha gridato forte: “Basta”. Non ci si può più limitare a leggere le storie di donne che ogni giorno subiscono violenza fisica, psicologica, economica, sessuale e religiosa e dopo un momento di indignazione dimenticare in fretta.

Parte da un gruppo di docenti particolarmente sensibili, l’idea di celebrare il 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, aderendo alla campagna di sensibilizzazione “UN POSTO OCCUPATO” avente come obiettivo quello di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della violenza di genere. Una sedia vuota a simboleggiare che quel posto sarà sempre riservato ad una donna che avrebbe voluto, potuto e dovuto essere lì: un segno, un monito silenzioso, voce per chi non ha più voce.

La celebrazione del 25 novembre non avrebbe avuto senso se l’Istituto come comunità educante e formativa, non avesse fatto propria l’idea che la scuola è un luogo dove insegnare a prevenire episodi di violenza per formare giovani consapevoli, promuovendo il rispetto reciproco, sensibilizzando ed educando le nuove generazioni per prevenire fenomeni di violenza.

Ecco allora che ha trovato grande accoglienza in occasione dell’8 marzo “Giornata internazionale della donna” la proposta di ospitare presso l’Istituto la mostra itinerante “SOLO PAROLE?” promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Monselice, curata dalle Donne in Ekopark in collaborazione con il Centro Veneto progetti donna e che tanto successo ha avuto presso la cittadinanza. La mostra aperta a tutta la comunità scolastica, ha coinvolto in modo particolare le classi quarte e quinte in una lezione - conferenza durante la quale le relatrici hanno posto l’attenzione sull’importanza della cultura del rispetto delle differenze nelle relazioni fra le donne e gli uomini e che la primaria prevenzione deve avvenire durante la crescita di bambini, bambine, ragazzi e ragazze per offrire loro esempi di relazioni paritarie e rispettose, esempi di indipendenza e autorealizzazione, superamento di pregiudizi e ruoli di genere che costruiscono realtà stereotipate. In tale contesto hanno trovato posto anche le opere realizzate dal Maestro Mario Barbierato “Maitè” che con grande sensibilità d’animo dipinge l’universo femminile e invita lo spettatore a cogliere le sfumature più intime delle proprie opere.

Per concludere non si può non menzionare l’intervento della giornalista e conduttrice televisiva Tiziana Ferrario che il prossimo 15 marzo nell’ambito del progetto “Incontro con l’autore” parlerà agli studenti del suo ultimo romanzo “La bambina di Odessa” nel quale narra la vita di una donna che sembra un romanzo, esempio di coraggio e determinazione.

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